L’escursione sulla cresta di Punta Trento e Punta Trieste si svolge in uno dei luoghi più selvaggi del Parco Regionale del Sirente-Velino, nel cuore dell’Appennino Abruzzese. Si inizia attraversando il bellissimo pianoro dei Piani di Pezza, seguendo il percorso della lunga sterrata attraverso il prato e giungendo ai piedi delle montagne che lo coronano. Al termine della sterrata vi è l’attacco al sentiero vero e proprio, che inizia subito a salire verso Vado di Pezza e le Trincere: si attraversano tratti di vegetazione varia, per poi immergersi nel fitto del bosco e sbucare su un bellissimo terrazzamento fuori dalla foresta, tipico scenario appenninico di alta montagna. Qui vi è la diramazione con il sentiero che porta al Rifugio Sebastiani, alternativa più soft per chi, comunque, ha intenzione di raggiungere i 2000 metri.
Per Punta Trento si continua prendendo la ramificazione verso sinistra e risalendo l’erta di Colle dell’Orso: non è difficile imbattersi in residui di nevai anche in piena estate mentre, in tarda primavera, si potrà godere della vista di abbondanti fioriture, tra cui anche numerose orchidee. Con varie serpentine si sale il crinale, fino a giungere alla sella: da cui la veduta è impareggiabile, con l’imperiosa mole del Monte Velino di fronte e, più defilate sulla destra, le Montagne della Duchessa.
Si svolta verso sinistra, con la possibilità di proseguire l’escursione seguendo il percorso in cresta o assecondando la direttrice meno impegnativa del sentiero. In ogni caso, se la visibilità è buona, si può già osservare l’itinerario che si dovrà percorrere, che seguirà grosso modo la linea di dorsale, lungo il Sentiero n. 1, toccando con saliscendi mediamente impegnativi, nell ordine: Punta Trento (2243 m); Punta Trieste (2230 m); Capo di Pezza (2177 m); Costa della Tavola (2182 m); Cimata della Cerasa (2159 m); Costa della Cerasa (2119 m). A seconda del livello di forma e dell’allenamento, il susseguirsi di dislivelli in salita e in discesa lungo il Costone della Cerasa, dopo vari chilometri percorsi, potrebbe risultare faticoso; tuttavia neanche il tratto sommitale presenta particolari difficoltà e, se si è giunti fin qui, ormai il più è fatto. Inoltre, la veduta è sempre spettacolare: da un lato, a destra, la Valle Majallana con Avezzano sullo sfondo; successivamente in basso c’è il Piano della Tavola, martoriato e reso spettacolare dall’erosione, mentre sul lato sinistro uno strapiombo si apre a poco a poco sui Piani di Pezza.
Poco dopo Cimata della Cerasa c’è l’inizio del sentiero che scende proprio verso Piani di Pezza a chiudere l’anello: la pendenza è da subito notevole, e il sentiero scende zigzagando. Dopo un breve tratto in falso piano, all’interno del bosco l’inclinazione riprende immediatamente in maniera decisa, sottoponendo le articolazioni ad un certo sforzo.
Il sentiero raggiunge Piani di Pezza: anche in questo caso, si segue la direttrice della sterrata, attraverso una radura meravigliosa, brulla, fatta di dolci sporgenze del terreno e costellata qua e là di abeti isolati.
Itinerario | Sentiero da Piani di Pezza a Capo di Pezza, lungo il Costone della Cerasa e discesa di nuovo verso i Piani di Pezza |
Difficoltà | E+ |
Dislivello | 790 metri; ascesa/discesa totale 1350 metri. |
Tempo totale | 8 ore. |
Leave a Reply
View Comments